venerdì 1 luglio 2011

La partita Strappados - Ruphillies: dalla parte dei Ruphillies

Per celebrare degnamente ciò che non era esattamente nelle previsioni, ovvero la vittoria dei Ruphillies sui capolisti Strappados, diamo una occhiata ai numeri.
Il monte di lancio: concede 6 valide in sei inning e perfeziona lo score con uno strike out, ed il "closer" Sergio "Uccio" Ferri chiude con zero punti concessi. Fra Andrea Grandi ed il già citato Uccio, una base per ball a testa... roba da Pig League!
La difesa: non è immacolata (ancora 4 errori), ma ha saputo assorbire le imprecisioni senza aggiungere danno al danno.
L'attacco: spesso asfittico, ha evidentemente trovato gli stimoli giusti nel confronto coi capolisti del torneo e di "palle contro la ramata" ne sono finite ben quattro (Ennio Monaco, Angelo Strazzari, Federico Andreucci ed Andrea Grandi per altrettanti tripli), ed una addirittura sotto la ramata (ancora Federico).
E la partita è stata vera, con una successione di punteggio sempre in equilibrio: 7 pari alla chiusura del terzo inning.
E da qui in poi ha cominciato a prendere forma il sogno, materializzato nell’ultima assistenza che chiudeva l’incontro: Strappados a zero punti per gli ultimi tre inning, e i rosso grigi che portano a casa il successo con 4 punti segnati al quarto, per l'11 a 7 finale.
Nel versante avversario, quello che è sembrato assolutamente essere sotto tono è stato l'attacco degli Strappados, non tanto nel numero di valide (una in meno di quelle dei Ruphy), quanto nella profondità delle stesse, ed un tandem di lanciatori con qualche problema in più a trovare l'area dello strike. Solida la difesa degli "arancioni" che si sono esibiti anche in un bel doppio gioco difensivo nel corso del secondo inning.
Nonostante la prima sconfitta sul campo per la squadra di San Lazzaro, c'è qualcosa in cui la squadra degli Strappados è, e continuerà, ad essere imbattibile: nel dopo partita. Chiamiamolo "terzo tempo", chiamiamola "abbuffata finale" insomma chiamiatela come vi pare, ma sta di fatto che arrivare anche solo vicino alle prelibatezze messe in campo, o per meglio dire in tavola, dagli amici sanlazzaresi con a capo Michele, chef di chiara fama internazionale (ne sono convinto), è una impresa che difficilmente potrà essere portata a compimento.


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